Inizia il reverse charge Iva per appalti d’opera

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Prevista la stretta fiscale sugli appalti d’opera, che rientrano ora nel reverse charge Iva.
Questo è quanto dovrebbe accadere in virtù dell’art. 4 del Decreto legge approvato il 16 ottobre 2019, salvo intese, dall’Esecutivo.
Ne consegue che l’inversione contabile in materia di Iva sarà, pertanto, estesa alle prestazioni svolte ricorrendo a contratti di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati, che sono portati avanti con il ricorso diffuso di manodopera svolta presso le sedi di attività del committente (committente che, a sua volta, appronta all’uso i propri beni strumentali) utilizzando i beni strumentali di proprietà del committente.
Ne consegue che la manodopera dell’appaltatore è utilizzata nella sede del committente che mette a disposizione anche i propri beni strumentali. In tale eventualità si attiverà l’inversione contabile Iva.
Inversione contabile dell’Iva su tutte le forniture di manodopera operate presso la sede e facendo ricorso ai beni strumentali del committente. La nuova disciplina si configura come una delle misure di contrasto dell’evasione fiscale e delle frodi contenute nella bozza del Dl fiscale.
Comunque, l’efficacia della disposizione dipende dalla eventuale autorizzazione Ue, che comunque parrebbe sicura.

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