Annullati atti impositivi per mancato deposito della cartolina di ritorno degli avvisi di avvenuto deposito

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La Suprema Corte, attraverso l’ordinanza della V Sezione Civile della Corte di Cassazione del 21 febbraio 2019, n. 5077, è stata chiamata a dirimere una questione relativa all’irregolarità della procedura e al difetto della notifica di tre avvisi di accertamento non consegnati per temporanea assenza del destinatario e di altre persone abilitate alla loro ricezione (in seguito gli stessi sono stati depositati, ma mai ritirati, all’ufficio postale).
I giudici del Palazzaccio hanno dovuto decidere riguardo la validità dei tre atti e della notifica. In precedenza, il Giudice di appello, riformando la sentenza della CTP, aveva accolto il gravame del contribuente annullando la cartella, affermando che l’Agenzia non aveva fornito la prova della corretta notifica, non avendo prodotto in giudizio la cartolina di ritorno degli avvisi di avvenuto deposito, esibizione ritenuta indispensabile ai fini della prova della ritualità del procedimento di notifica a mezzo posta.
La Corte di Cassazione romana ha rigettato il ricorso dell’Ufficio, confermando le espressioni dei giudici territoriali.
Infatti è la stessa Costituzione ad imporre al Fisco l’esibizione in giudizio dell’avviso di ricevimento della raccomandata con la Cad: ovvero, la prova che è stata garantita al destinatario la reale conoscenza dell’avvenuto deposito dell’atto (così salvaguardando il diritto alla difesa) è desunta dalla verifica dell’effettivo e corretto invio dell’ar da parte dell’Ufficio.

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