La Risposta ad Interpello n.179 fornita dall’Agenzia delle entrate ha stabilito che causa ostativa che impedisce di avvalersi del regime forfettario agli autonomi che svolgono la loro attività prevalentemente nei confronti degli ex datori di lavoro, è attiva anche nei riguardi dell’impresa per cui il soggetto ha prestato attività mediante contratto di somministrazione di lavoro a tempo determinato concluso con un’agenzia interinale.Infatti la nuova disciplina dei forfettari stabilisce che le persone fisiche la cui attività sia svolta prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con cui sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro, a esclusione dei soggetti che iniziano una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatorio ai fini dell’esercizio di arti o professioni (art. 1 c. 57 lett. d-bis) L. 145/2018), non possono avvalersi del regime agevolativo.
Il contratto di somministrazione di lavoro, nella fattispecie, determina che, per l’intero corso della somministrazione, i lavoratori svolgono la loro attività alle dipendenze dell’agenzia di somministrazione, ma nell’interesse e sotto la direzione e il controllo dell’impresa utilizzatrice. Ne consegue che, all’utilizzatore, sono assegnati poteri e obblighi inquadrabili nella figura del datore di lavoro. Pertanto, nel caso in cui, al termine del periodo d’imposta 2019, il lavoratore autonomo dovesse svolgere prevalentemente prestazioni a favore dell’utilizzatore del periodo di sorveglianza, decadrebbe dal regime forfettario nel 2020.
Nel caso in cui dovesse svolgere a favore dell’utilizzatore un’attività effettivamente riconducibile, ai fini fiscali, a un rapporto di lavoro da cui ritrarre reddito di lavoro dipendente o assimilato a quello di lavoro dipendente, non potrebbe comunque applicare il regime forfettario già a decorrere dal 2019.
