L’Agenzia delle Entrate mediante la Risposta n.254 del 17 luglio 2019 ha fornito chiarimenti sulla disciplina fiscale delle Controlled Foreign Companies (CFC) di cui all’art. 167 del TUIR.Il Fisco ha stabilito che, per il calcolo del tax rate effettivo, bisogna riferirsi al complessivo carico impositivo subito dal reddito della società estera partecipata, indipendentemente dal luogo e dallo Stato in cui il reddito è prodotto e in cui avviene la tassazione.
L’Amministrazione Finanziaria, precisando che la disciplina CFC è inerente alle partecipazioni di controllo detenute in società o enti localizzati in Stati o territori a regime fiscale privilegiato, afferma che le disposizioni in materia di tassazione di imprese estere controllate non trovano applicazione qualora il soggetto residente dimostri, alternativamente, che:
- la partecipata non residente svolge (prima esimente) una attività effettiva, industriale o commerciale, come principale attività nel mercato dello Stato o territorio di insediamento,
- oppure dalle partecipazioni non consegue l’effetto di localizzare in Stati o territori a fiscalità privilegiata i redditi (seconda esimente). In questo caso è utile dimostrare che l’investimento non ha originato risparmi di imposta significativi.