Linee Guida interpretative TARI 2019

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In tema di Tari, il Dipartimento delle Finanze ha reso disponibile l’aggiornamento delle “Linee guida interpretative per l’applicazione del comma 653 dell’art. 1 della Legge n. 147/2013”. Il materiale rappresenta un ausilio per gli enti locali che, nel corso dell’anno, dovranno confrontarsi con l’applicazione dei fabbisogni standard alla TARI.
  • L’aggiornamento, realizzato in collaborazione con IFEL e SOSE, presenta le indicazioni per la modifica dei dati utili al calcolo del costo di riferimento del servizio rifiuti sulla base dell’evoluzione intervenuta nel sistema dei fabbisogni standard pertinente al servizio stesso, rinnovando le Linee guida già pubblicate nel 2018.
  • Nello specifico sono aggiornati gli elementi che possono guidare gli stessi enti nella lettura e utilizzo delle stime dei fabbisogni standard per la funzione “Smaltimento rifiuti”, presenti nella tabella allegata alla nuova nota metodologica approvata dalla Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard, inerente la procedura di calcolo per la determinazione dei fabbisogni standard per i comuni delle regioni a statuto ordinario.
Ad esempio, il documento chiarisce che il fabbisogno standard finale di ogni comune è il risultato del prodotto di due grandezze: il costo standard di riferimento per la gestione di una tonnellata di rifiuti e  le tonnellate di rifiuti gestiti.  «Per l’individuazione delle “risultanze dei fabbisogni standard” si fa riferimento al “costo standard“ di gestione di una tonnellata di rifiuti, calcolato sulla base di un modello statistico di regressione che mette in relazione i costi osservati in un gran numero di comuni con le rispettive variabili tecniche e di contesto che influiscono sul costo stesso».
  • Specifici elementi possono modificare il costo standard, come ad esempio:
  • la quota di raccolta differenziata,
  • la distanza fra il comune e gli impianti,
  • lo scostamento percentuale del prezzo della benzina rilevato a livello comunale rispetto alla media nazionale,
  • il numero e la tipologia degli impianti presenti a livello provinciale,
  • la forma di gestione associata del servizio, la regione di appartenenza,
  • il cluster o gruppo omogeneo di riferimento del comune.

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