Acquisto terreni e deducibilità

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L’Agenzia delle Entrate ha chiarito (Risposta n.480) la propria posizione in merito all’acquisto di terreni e la deducibilità.
Il quesito si solleva quando, una società, soggetta ai principi contabili nazionali, per inciso non una microimpresa, acquista terreni:
  • direttamente in proprietà;
  • tramite diritti di usufrutto o superficie;
  • e li concede in locazione a operatori che vi installano e gestiscono particolari impianti.
Assodato che i piani urbanistici autorizzano l’installazione di tali impianti, garantendo ai terreni un extra-valore significativo, la società, che quindi può applicare canoni di affitto altrettanto alti, iscrive in bilancio come diritto immateriale correlato alla capacità di produrre tale extra-reddito la maggior parte del costo di acquisto dei terreni.
In base a quanto esposto, avrebbe intenzione di dedurlo per quote annuali in relazione alla durata dei canoni di locazione. Naturalmente la società deduce in funzione della durata del diritto di usufrutto o di superficie i costi di acquisto di tali diritti in relazione ai restanti terreni.
L’Amministrazione Finanziaria non accetta l’approccio contabile seguito per i terreni oggetto di acquisto diretto, semplicemente ribadendone la natura di cespiti a durata illimitata, pertanto non ammortizzabili secondo il principio contabile (OIC 16 par. 58-60).

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